Un questionario compilato da 500 pazienti afferenti al Centro di Patologia Vulvare del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino ha evidenziato che pochissime donne effettuano l’autoesame vulvare e poche donne, una volta identificata un’anomalia, si rivolgono al medico. Lo studio conclude sottolineando l’importanza dell’educazione delle donne sulla conoscenza dell’anatomia della vulva e sull’autoesame vulvare, semplice procedura che può consentire la diagnosi precoce delle patologie vulvari, modificandone decorso e prognosi.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33470738/
Revisione della letteratura sulla terapia del lichen sclerosus vulvare, finalizzata a fornire indicazioni sul trattamento basato sull’evidenza. In particolare, le strategie terapeutiche vengono suddivise in due fasi, di attacco e di mantenimento.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32416670/
Studio prospettico osservazionale, che ha riscontrato un elevato livello sierico di HE4 (Human Epididymis Protein 4) nel 44% di 25 pazienti affette da malattia di Paget vulvare, con sensibilità del 76% e specificità dell’88%. I risultati, da confermare con studi dalla casistica più ampia, suggeriscono che HE4 possa essere utilizzato nella diagnosi precoce della malattia di Paget vulvare.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33592901/
Articolo che illustra le lesioni precancerose della vulva, HSIL della vulva (HSIL vulvare, VIN usuale) e DVIN. SIL è acronimo di Squamous Intraepithelial Lesion (Lesione Intraepiteliale Squamosa). LSIL indica Low-grade SIL (SIL di basso grado). HSIL indica High-grade SIL (SIL di alto grado). VIN indica Vulvar Intraepithelial Neoplasia (Neoplasia Intraepiteliale Vulvare). DVIN indica Differentiated-type VIN (VIN differenziata). HSIL è associata all’HPV ed è la lesione preinvasiva del carcinoma squamoso basaloide e condilomatoso. DVIN è associata al lichen sclerosus ed è la lesione preinvasiva del carcinoma squamoso cheratinizzante. Nell’articolo viene enfatizzato il fatto che l’esame clinico nella vulva non richiede l’uso del colposcopio e dell’acido acetico, che l’imiquimod può essere utilizzato solo nella HSIL vulvare, infine che il trattamento chirurgico della VIN consiste nell’ escissione locale, mentre la vulvectomia superficiale può essere presa in considerazione solo in caso di lesioni multiple e confluenti.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32818663/
Documento del Comitato per le Diagnosi Istopatologiche Difficili dell’ISSVD. Vengono illustrati i criteri istopatologici per la diagnosi di Neoplasia Intraepiteliale Vulvare Differenziata (Differentiated-type Vulvar Intraepithelial Neoplasia, DVIN) e Maturazione Aberrante Vulvare (Vulvar Aberrant Maturation, VAM).
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33105449/
Documento del Comitato per le Definizioni delle Procedure Chirurgiche Oncologiche dell’ISSVD, riportante la corretta terminologia da adottare nel descrivere estensione e profondità delle procedure chirurgiche oncologiche (vulvectomia e linfoadenectomia inguinofemorale), sulla base di precisi punti di riferimento anatomici.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31860578/
Questo studio evidenzia il fatto che la dyspareunia è riferita da oltre la metà delle donne affette da lichen sclerosus vulvare. Le donne che riferiscono dispareunia hanno anche prurito e bruciore in misura maggiore. La dispareunia è più resistente alla terapia rispetto al prurito e al bruciore, ma può migliorare se il trattamento è avviato precocemente.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29249126/
Report di due casi clinici, da cui risulta l’utilità della dermatoscopia digitale nella valutazione delle lesioni pigmentate vulvari a fini di diagnosi precoce delle neoplasie vulvari, inoltre l’importanza che il follow-up delle pazienti con melanoma vulvare preveda visite più frequenti rispetto ai pazienti con melanoma cutaneo, per il maggior rischio di recidiva.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/dth.141182017 © SIIV. CF 97572800015.